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2022
EFFETTO VENEZIA ARCHIVIO - EDIZIONE 2022

Installazioni artistiche • Postazione 5 • Pamela Gori e Eva Sauer

Installazioni
Palazzo della Comunità ebraica
Pamela Gori e Eva Sauer
Vegliare sulle coste della terra ferma, 2022
Tecnica mista, 230×300 cm

Un tappeto di feltro, materiale naturale da sempre usato per proteggere l’uomo da agenti esterni quali il freddo e il vento, si presenta come un prezioso groviglio di fibre tessili naturali, con l’aggiunta di elementi in ceramica smaltata. Il colore chiaro della base si mescola con varie tonalità di blu del mare, fino ad ottenere un paesaggio di forma indefinita, un po’ come quando l’acqua ridisegna e scolpisce le coste della terraferma, creando una “solidarietà organica” tra specie diverse.

Pamela Gori (Prato, 1971) vive e lavora in Italia. Ha studiato Storia del costume presso la Facoltà di Storia dell’arte dell’Università di Firenze e Cultura del costume e della moda presso il Polimoda di Firenze.

Ha organizzato e collaborato alla realizzazione di vari eventi nella città di Prato, come Corte Genova e Contemporanea Festival, compreso il progetto PuntoCon Contemporaneo Condiviso; è co-fondatrice dell’associazione Artforms, nella quale riveste il ruolo di curatrice e organizzatrice.

La sua ricerca la porta sovente a creare dispostivi relazionali di co-creazione, tali da coinvolgere il fruitore trasformando l’opera d’arte in un luogo di dialogo e confronto. Il suo lavoro è stato esposto in numerosi spazi espositivi no-profit, gallerie, musei e festival, in Italia e all’estero.

Eva Sauer (Firenze, 1973) vive e lavora a Düsseldorf e a Firenze. Lavora frequentemente sul tema del disagio ecologico e dell’abuso di potere.

Dal 2016 fa parte del gruppo collettivo FAMA-Four Artists for a Metastable Art. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in importanti sedi e manifestazioni in Italia e all’estero.

Il suo lavoro è esposto in permanenza nella collezione del Museo Mac’N Munsummano, della Collezione Salvatore Ferragamo di Firenze, fa parte della collezione di ceramiche di Paolo Gori e della collezione della Galleria Frittelli.