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EFFETTO VENEZIA ARCHIVIO - EDIZIONE 2022

Un’intervista spettacolare • I celebri doppiaggi in vernacolo livornese ideati dal “Nido del Cuculo”

Palchi
Piazza del Luogo Pio
Io? Doppio! – Nido del Cuculo Story

Questa intervista-spettacolo, come suggerisce il sottotitolo dell’evento, si trasforma in un vero e proprio spettacolo: Simone Fulciniti, giornalista del Tirreno, dialogherà con i fondatori del Nido Del Cuculo: Enrico Battocchi e Paolo Ruffini, e naturalmente con l’altra voce dei doppiaggi, Lorenzo “Ciccetto” Ceccarini.

Un evento che si trasforma nell’occasione di rivedere i doppiaggi storici del collettivo, e di vivere anche delle sorprese. Verranno riproposti video d’annata: alcuni in versione integrale, altri saranno doppiati dal vivo da Ceccarini e Ruffini. Sarà anche l’occasione per ricostruire la storia del Nido del Cuculo, dai primi passi mossi alla Festa dell’Unità della Rotonda d’Ardenza, all’organizzazione dei cineforum presso gli indimenticabili cinema Odeon e Gran Guardia. Una riflessione sui tempi che passano e sul progressivo cambiamento dell’idea di comicità ed umorismo.

Ci saranno anche alcuni ospiti a sorpresa, sostenitori storici e testimoni del progetto. Non mancherà l’interattività che ha sempre caratterizzato lo show, con un quiz dedicato ai fan più accaniti, e in palio ci sarà un cimelio. Gli ultimi doppiaggi ad essere proiettati verranno decisi proprio dalla platea, che potrà scegliere come in una sorta di “video menù”. La domanda che tutti i fan si pongono è se ci saranno dei nuovi doppiaggi.

Ci siamo chiesti come potrebbe usare la mascherina FFP2 l’uomo ragno, o se Rambo sia riuscito a tornare dal Vietnam senza ‘green pass’… – dice Paolo Ruffini – ma pensiamo che forse i doppiaggi sono cristallizzati nella storia proprio per il loro gusto così squisitamente vintage. Rappresentano un mondo senza web, senza social, e senza pandemie. Forse un mondo migliore. Ed è giusto che soltanto lì possano restare”.

Fare nuovi doppiaggi? Perché no… – dice Ceccarini, più possibilista, – ‘Io? Doppio!’ è sempre stato un oggetto satirico capace di distruggere il prendersi sul serio di certi dogmi e di certe usanze. Mai come in questo momento storico ce n’è così bisogno!”.

I numeri

300.000 gli spettatori che hanno assistito negli anni allo spettacolo teatrale; 25.000 i dvd venduti in allegato a “Il Tirreno” nella prima tiratura; 20 gli anni che compie questo fenomeno di successo.

La storia

In questi anni le voci di Paolo Ruffini e Lorenzo “Ciccetto” Ceccarini, abbinate alle più grandi star di Hollywood, hanno riecheggiato prima nelle VHS e poi negli smartphone di tutta Italia, talvolta anche all’estero, senza mai fermarsi. Il mito è cresciuto nel tempo: gli spettacoli e i video di “Io? Doppio!” sono fermi da 10 anni ma il fenomeno è diventato, adesso più che mai, davvero di culto.

Le visualizzazioni su YouTube durante la pandemia sono cresciute a dismisura, forse anche grazie al fatto che i doppiaggi del Nido sono gli ultimi baluardi di una libertà scatenata, che faceva dell’uso della “parolaccia” un vanto, mischiando locuzioni auliche ad accezioni volgari. Il diffondersi del politicamente corretto avrebbe castrato, ai tempi, qualsiasi possibilità, e non avrebbe consentito all’80% dei doppiaggi di vedere la luce.

Il fenomeno cult underground

“Io? Doppio!” è l’ultimo grande fenomeno underground che si è diffuso in maniera capillare e carbonara, costituendo anche una fase pionieristica e quasi casuale, dell’utilizzo delle piattaforme.

Ancor oggi i doppiaggi di Sylvester Stallone alle prese con l’incomunicabilità coniugale, che gli impedisce di esprimersi soltanto con “boia dè” di fronte ad un’incredula Adriana, o le avventure erotiche del Sig. Baiocchi, o ancora le allucinazioni galoppanti di Yoda in “Il ritorno dello Jedy”, mietono centinaia di migliaia, a volte milioni, di visualizzazioni. Un caso che ha saputo attraversare i tempi e le generazioni. Tantissimi ragazzi, che nel 2002 non erano ancora nati, conoscono a menadito i doppiaggi del Nido, ed è questo che li consacra a vero e proprio patrimonio satirico della cultura labronica.