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Fortezza Vecchia

Se Livorno si è fatta città, deve molto alla sua Fortezza Vecchia, antica fortificazione da cui si è sviluppato il primo nucleo urbano. Anima e storia di Livorno, si erge a lato del Porto mediceo. Ha una forma asimmetrica ed è costituita da tre bastioni: l’Ampolletta, rivolto verso la città, la Canaviglia verso il porto e la Capitana verso nord est.

Il nucleo originario della fortezza risale al Medioevo ed era costituito da una torre quadrata posta ai margini dell’antico Porto Pisano in prossimità della quale venne eretta in seguito una seconda torre a pianta circolare: il Mastio di Matilde. Dopo la seconda metà del Trecento, le due torri furono unite da una cinta muraria voluta dalla Repubblica di Pisa, la cosiddetta Quadratura dei Pisani, costruita intorno al 1377, che, assieme al Mastio, aveva funzione di cittadella sul mare a difesa di ciò che restava dell’insabbiato Porto Pisano e della limitrofa cala labronica (Pamiglione).

La fortezza vera e propria venne tuttavia costruita solo intorno al 1500, quando la famiglia de’ Medici, entrata in possesso del castello di Livorno, avviò una trasformazione radicale della città e delle sue fortificazioni. Su ordine del Granduca Cosimo I, i lavori ebbero inizio nel 1519 e il progetto venne affidato a uno dei più illustri architetti militari del tempo: Antonio da Sangallo il Vecchio, un vero specialista di fortificazioni, considerato oggi un protagonista delle innovazioni nel campo della “fortificazione alla moderna”, come ad esempio i bastioni a forma di cuore che caratterizzano anche la fortezza labronica. La costruzione del complesso ebbe termine nel 1534 sotto la guida del Duca Alessandro de’ Medici.

Il granduca Cosimo I, che era spesso personalmente presente durante gli stati di avanzamento della costruzione, volle far edificare un Palazzo sopra la quadratura dei Pisani ove risiedere durante le sue visite in città. Il suo successore, Francesco I, eresse invece una palazzina rivolta verso il mare e, sul lato opposto, una piccola cappella dedicata a San Francesco all’interno della quale si svolsero le cerimonie per l’elevazione di Livorno al rango di città del 1606. Nel 1769, sotto la dominazione dei Lorena, la Fortezza Vecchia divenne invece una caserma militare dove i nobili ricevevano l’addestramento necessario a diventare ufficiali del Granducato. In epoca napoleonica, venne invece costruito un alto muro di coronamento col quale furono elevati i bastioni dotandoli di feritoie per la fucileria e bocche da fuoco per i cannoni.

La Seconda guerra mondiale causò alla Fortezza danni enormi e, a partire dagli anni settanta, è stato avviato un progetto di restauro, che ha permesso di riconsegnare gran parte del complesso alla città. Per migliorare l’accessibilità dell’interno, i restauratori hanno installato una passerella metallica, che copre l’intero perimetro della fortezza, permettendo una suggestiva vista dall’alto.

Il Mastio di Matilde
E’ uno dei monumenti più rappresentativi di Livorno. Costruita in muratura su base circolare e alta circa 30 metri, la torre troneggia sulla Fortezza Vecchia connotandone la fisionomia. Benché la tradizione ne attribuisca la costruzione alla Contessa Matilde di Canossa, in realtà è documentato che nel 1103 la Contessa donò all’Opera del Duomo di Pisa un centro fortificato detto Castrum Liburni e l’attiguo villaggio chiamato Livorna. La fortificazione, costruita come luogo di avvistamento e rifugio, consisteva in un torrione a base quadrata, ancora oggi visibile all’interno della Quadratura dei Pisani, eretto, forse proprio per ordine della Contessa, nel 1077 sui resti di un’antica fortificazione romana, ma del Mastio come lo conosciamo adesso non c’era ancora traccia.

La sua costruzione è quindi da attribuire alla Repubblica di Pisa. Se così fosse, almeno fino alla fine del 1200, deve aver subito le sorti dei conflitti bellici pisani e, considerando che Livorno venne distrutta ben dodici volte, dev’essere anch’esso stato danneggiato e ricostruito a più riprese. I due piani della torre sono uniti da una scala che conduce fino alla terrazza sovrastante il Mastio, attorno al quale furono erette nel 1377 le mura del fortilizio chiamato la “Quadratura dei pisani” che ha unito le due torri in un’unica fortificazione. La stanza del piano che è collegato ai camminamenti, nell’800 anche adibita a cappella, contiene ancora alcuni stemmi dei tanti ufficiali che si sono succeduti al comando della Fortezza, mentre quella al piano superiore fu parzialmente adibita a cella di Francesco Domenico Guerrazzi durante i moti risorgimentali. Il 2 aprile 1662 il Mastio di Matilde fu teatro delle osservazioni sul moto dei proiettili ad opera degli accademici del Cimento per confermare sperimentalmente le conclusioni di Galileo Galilei.

Quadratura dei Pisani
La fortificazione conosciuta con il nome di Quadratura dei Pisani venne eretta intorno al 1377 su iniziativa della repubblica marinara di Pisa che voleva aumentare il potenziale difensivo del castello di Livorno, accesso meridionale del porto Porto Pisano che stava ormai definitivamente insabbiandosi. Insieme alla successiva cinta muraria intorno al Castello, realizzata nel 1392, fu probabilmente una delle ultime opere monumentali della decadente repubblica pisana a favore di Livorno. Chiamata in origine “Rocca Nuova” per distinguerla dalla “Rocca Vecchia”, era situata all’incirca nell’area dove adesso si trova il monumento dei Quattro Mori e venne progettata probabilmente dagli architetti e scultori pisani Puccio di Landuccio e Francesco di Giovanni Giordani.

La cittadella fortificata, che insieme al Mastio di Matilde ospitava la guarnigione militare del porto, era costituita da una possente struttura muraria a base quasi quadrata (25 metri x 25 metri x 28 metri x 18 metri), alta poco meno di 5 metri rispetto al livello del mare. All’interno comprendeva numerosi locali, alcuni di servizio, altri adibiti ad alloggio per i soldati, e vari magazzini, mentre alla sommità delle possenti mura merlate costruite in mattoni correvano lungo tutto il perimetro i camminamenti della ronda.

Quando il castello di Livorno, nel 1405, passò sotto il controllo di Genova, la fortificazione venne arricchita da tre fortini in cui venivano alloggiate le bombarde e da varie bocche da fuoco.

Le mura che volgevano verso terra vennero inoltre rinforzate dall’esterno con scarpate protettive contro il fuoco nemico, mentre alti merloni stondati, più adatti a deviare i colpi delle bombarde e spingarde, sostituirono la precedente merlatura pisana. Quando i Medici, divenuti padroni del castello di Livorno, disposero nel 1519 la costruzione della Fortezza Vecchia, la Quadratura dei Pisani venne inglobata dalla nuova struttura diventandone l’avancorpo aggettante verso il mare su cui s’innesta il bastione della Canaviglia.