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Il sindaco inaugura la festa tra cordoglio e doveri civici

Due i sentimenti dominanti nel cuore del primo cittadino durante il taglio del nastro di questa 31esima edizione di Effetto Venezia. Il primo è quello del cordoglio e del lutto per la morte di Mauro Filippi, il camionista livornese di 60 anni morto giovedì scorso in porto. “Non si può morire di lavoro – ha detto il sindaco Nogarin (clicca qui per ascoltare il discorso di apertura)- Ma abbiamo voluto far si che la vita prevalesse sulla morte dando comunque il via a questa festa per tutta la città. In questo contesto rispetteremo un minuto di silenzio simbolico di tutta una città per abbracciare la famiglia di Mauro”.
Il secondo sentimento è quello legato ai doveri civici di ognuno di noi, dei livornesi collegato al tema centrale di questi cinque giorni di kermesse: il decoro urbano. “Vorrei che in questi cinque giorni i livornesi provassero ad essere più civili a partire dalle piccole cose. Ogni livornese vorrei che avesse una responsabilità enorme sulle spalle, quella di prendersi cura di Livorno. Non è stato un anno positivo in questo senso: è stato imbrattato il monumento al Moby Prince, la Terrazza Mascagni e in cui si è trovato in mezzo alla strada di tutto: da vasche da bagno a divani. Ma è stato l’anno – continua Nogarin – anche dei volontari che hanno ripulito le Terme del Corallo, gli scogli del lungo mare e lo stesso monumento del Moby. Questa è una risposta che è stata data in ottica di decoro. E’ da qui che ripartiamo: nel rendere Livorno un posto migliore da vivere quotidianamente”.
Il sindaco ha poi tagliato il nastro dando ufficialmente il via alla cinque gironi di eventi, di festa, musica e spettacoli.